P!nkinside - 'Cause we are all P!nkinside: #110 Crisi mistica romana

6 settembre 2008

#110 Crisi mistica romana

Appena tornato da una vacanza di una settimana (nel profondo nord-est italico per conoscere i natali della mia dolce metà), ieri, il mio piccolo e fragile cuoricino è stato investito dalla forza infernale di Roma che con il suo traffico e la sua gente mi ha violentato. Sono bastati cinque minuti di guida per farmi sclerare. Ho iniziato a chiedermi che ci facevo qui, dopo aver passato una settimana tra posti incantevoli e persone speciali il trauma è stato abbastanza forte. Tra tutti i posti incantevoli che ho visto, il più incantevolissimo è stato questo che vedete sopra in foto: le bocche del fiume Timavo. Un paradiso. Se non ci fossero state le zanzare avrei anche potuto raggiungere il nirvana. Dopodichè l'inferno. La città con i suoi milioni di occupanti, ognuno con la sua macchina in mezzo alla strada che ti intralcia il passaggio. Dopo la crisi, di sera con calma sono andato a cena all' Hard Rock, ho fatto una passeggiatina per il centro con sosta sigaretta a Fontna di Trevi sdraiato sul marmo al fresco e in pace. Improvvisamente mi sono ricordato perchè amo questa città.

2 commenti:

Enzo ha detto...

Almeno due o tre volte all'anno, mi capita di passare qualche giorno in campagna dalle parti di Siena. Adoro la Toscana e quindi non esiste, per me, niente di più piacevole.
Ogni volta però, mi sorprendo a pensare che, in fondo in fondo, il rumore della città mi manca. Parecchio.
Sono cose che capitano quando si è abituati a vivere in una delle città più incasinate che esistano.

P.S. Pink, non è che ci voglia tutto questo sforzo per essere innamorati di Roma. Chi non lo è?

FM ha detto...

Io non lo sono e non lo sarò mai innamorato di (fucking) Roma.

Sporca, disorganizzata, triste, cupa e assolutamente insalubre. Roma è una città esageratamente collassata su se stessa che non valorizza minimamente il suo patrimonio storico e rende impossibile una vita decente a turisti e locali.
Non è concepibile che una persona accetti deliberatamente di lasciarsi passare nelle orecchie migliaia di auto e centinaia di bus ad ogni ora che passa.
L'umidità che non riesce a scappare dai palazzi e l'accumulo di smog che il vento non spazza rendono la vita a Roma un reale inferno.

Non concepisco si possa amare Roma solo per la Fontana di Trevi e il suo marmo fresco... Quella sta sempre li, ogni tanto ci si passa, che ci vuole, ci saranno sempre aerei o treni che portano a Roma. E comunque la pace te la sei inventata Pink visto che intorno ci sono trentamila turisti agitati e spensierati pronti ad aggredire ogni residuo storico che la città ha da offrire.

Ho vissuto a Londra e in generale nell'Inghilterra; Roma sarà anche similmente grande e densa di popolazione ma non ha un briciolo di intelligenza strutturale e sociale rispetto la capitale inglese. Non ti da un momento di tregua da marasma quotidiano. A Londra city il marasma è quintuplicato ma parchi, zone ampie e fresche, metropolitane meno intasate e traffico scorrevole ti lasciano respirare. Capisco che uno possa essere affezionato a Roma vista l'importanza della città, però signori, ammettiamolo per favore, sta città è un casino totale.

Non vedo mai l'orizzonte.

A Monfalcone invece lo posso vedere sempre. Monfalcone è un'oasi di tranquillità, serenità e pace con tutti i problemi che una cittadina si trascina dal suo passato paesano.
I ritrovi sono pochi e da tutti conosciuti, gli amici non si perdono mai di vista, sai sempre dove trovarli e anche se ci sono trenta gradi troverai sempre una casetta accogliente, più o meno isolata dal traffico e sicuramente fresca.

Qui il panorama palazzi (che proprio ti da il senso di ammucchiata sociale indistinta) mi fa comprendere che Roma sarà casa mia per il minor tempo possibile, spiacente ma ci tengo ai miei nervi, ai miei polmoni e alla pace interiore.
Le persone stressate vivono di meno.