P!nkinside - 'Cause we are all P!nkinside: #8 Enzo Biagi sapeva “il fatto” suo

9 novembre 2007

#8 Enzo Biagi sapeva “il fatto” suo

“La vita è un rischio che nn si può fare a meno di correre.”

Il 6 novembre è morto Enzo Biagi, 87 anni. Il (e sottolineerei IL) giornalista, la voce più sentita e più letta della seconda metà del novecento. Di lui non so abbastanza per poterne dire qualcosa, comunque ricordo sin da quando ero un giovinotto di sette anni la musichetta dopo il tg de “Il fatto”, la sua trasmissione più famosa: iniziata nel 1995, era seguita mediamente da sei milioni di telespettatori. Ricordo benissimo anche quando la trasmissione chiuse i battenti nel 2002 in seguito al famigerato diverbio Berlusconiano. “L'uso che Biagi, Santoro, ... come si chiama quell'altro ... Luttazzi, hanno fatto della televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga.” Biagi cercando di ricordare fondamentali diritti della costituzione [Sono ancora convinto che perfino in questa azienda (che come giustamente ricorda è di tutti, e quindi vorrà sentire tutte le opinioni) ci sia ancora spazio per la libertà di stampa; sta scritto - dia un'occhiata - nella Costituzione. Lavoro qui in Rai dal 1961, ed è la prima volta che un Presidente del Consiglio decide il palinsesto.”], si ritrovò comunque sbolognato dalla stessa azienda che ha partecipato commossa ai suoi funerali. Dopo anni di silenzio e varie voci di ritorno in tv, il 22 aprile 2007 torna con RT Rotocalco Televisivo Buonasera, scusate se sono un po' commosso, e magari si vede. C'è stato qualche inconveniente tecnico e l'intervallo è durato cinque anni.”
Su Vanity Fair di questa settimana Gad Lerner lo definisce “una sorta di papa Giovanni del giornalismo”, invece Mentana ricorda quando aveva provato ad averlo ospite a Matrix e la sua replica papale papale: “Io sulle reti di quello non ci voglio apparire”. Chissà come avrà reagito “quello”, il suo acerrimo nemico, alla notizia della morte di Biagi. Che faccia avrà fatto? Che emozione avrà provato? Mah…
La cosa che mi dà più fastidio è che se ne va una mente così intelligente. Uno passa tutta la sua vita ad accumulare informazioni, sapere e cultura e poi… puff svanisce tutto. Che rabbia! Dall’alto dei suoi 87 anni chissà quante cose c’erano dentro quella testa, peccato non sia una cosa che si può lasciare in eredità (frase da cinico spietato).

Comunque sia, per finire riciclo una frase di James Matthew Barrie: “Morire sarà una sgradevole grande avventura.”

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Con la morte di Biagi sono venute a galla alcune zozzerie compiute da Truffolo, come lo appella IL comico genovese. Zozzerie che la dicono lunga sullo stile di Truffolo, che ricalca quello dei regimi totalitari. Comunque, un bel pezzo, bravo piccolo.

PiNk_InSiDe ha detto...

Che zozzerie? curios curios.... ma poi... bravo piccolo? chi tu è?