Oggi sono in vena di scrivere. Mi taglio le vene e scrivo col sangue. Scrivo di quanto è rosso il mio sangue: rosso, rossissimo, come il suo vestito.
Se non fosse stato per i suoi capelli neri e la pelle lattea potevi benissimo scambiarla per una fragola gigante. Avanza verso il tavolo evidenziando la camminata con le sue scarpe, rosse naturalmente, tacco dodici. Avvicina la mano al piatto delle fragole: ne afferra una, l’addolcisce con della panna e la porta alla bocca con un fare così sensuale che nemmeno una dea riuscirebbe a competere. La fragola gigante stava mordendo una fragola con le sue labbra di fragola. Il rosso del suo vestito scivola via lasciando il posto al candore della sua pelle, scende dai dodici centimetri dei suoi tacchi e con estrema naturalezza si tuffa in piscina, come se la cosa fosse già stata stabilita da secoli, come se stesse seguendo un copione che nessuno scriverà mai: un tuffo perfetto, così cinematografico che non potevo credere ai mie occhi. La mia pelle viene bagnata da schizzi d’acqua al sapore di cloro. La clorofilla verde degli alberi che ci circondano mi fa compagnia mentre la dea al sapore di fragola percorre sott’acqua tutta la piscina. L’acqua della piscina riflette il mondo con luci e colori psichedelici lasciando intravedere il corpo divino di lei. Il tutto sembra un quadro di Monet. Anche se non credo che Monet abbia mai dipinto una venere. Come la venere di Botticelli la vedo uscire dall’acqua. Manca solo la conchiglia. No, c’è la conchiglia: è un ciondolo che pende dal suo collo. Inevitabilmente i miei occhi finiscono in mezzo ai suoi seni. Sistema i lunghi capelli neri sui seni e copre il resto del corpo con un pareo nero che finisce per appiccicarsi alla pelle bagnata. Si avvicina mormorando qualcosa a cui non do la minima importanza. Inizia a rompere il ghiaccio nel cestello con il punteruolo rompighiaccio, mi sfila il bicchiere dalle mani e mi prepara il secondo cocktail della serata. “Questa volta ne mettiamo due. Giusto per essere sicuri.” Queste parole sì che l’avevo capite. Prende due pillole dalla sua borsa, le apre in due e svuota il polveroso contenuto nel bicchiere. Io con un espressione che solo un imbecille innamorato sa avere le chiedo scherzando che roba sia e mando giù il primo sorso senza aspettare la risposta. Solo mentre sento la gola rinfrescata dal drink mi ricordo di averla vista trafficare con il mio bicchiere anche ad inizio serata. Non faccio in tempo a ricollegare nel mio cervello gli avvenimenti che sento il punteruolo del ghiaccio infilarsi nel mio polso sinistro. Il dolore più atroce mai provato. Inizio a urlare. Lei mi afferra per il braccio destro, mi alza, trafigge anche il polso destro e mi butta in piscina. L’acqua si fa rossa, rossissima.
Scrivo di quanto è rosso il mio sangue. Scrivo col sangue. Oggi non sono in vena di scrivere.
9 commenti:
hai una scrittura così piena di dettagli e particolari che ti coinvolge e trasferisce le parole in immagini nel tempo steso in cui le leggi così come vedessi un film...non vorrei esagerare coi complimenti ma...davvero bravo...peraltro l'inizio ha un qualcosa di intrigante(..il sangue che c'entra?uno pensa!)...CONSIGLIO...RITORNA ALL'UNIVERSITA'!!!!
Chi è l'anonimo che mi riempie di complimenti e mi dà certi consigli?
Ah sarà sicuramente uno dei tuoi tanti ammiratori poco estivi... eheheheh...
Ahahahhaha!
Anche io sono tornato a scrivere sul blog (complici le tue insistenze) comunque, io l'ho sempre detto che le fragole fanno male, anche le donne vestite di rosso fanno male...
Mmm le fragole e panna mi fanno pensare alla festa di GiuliaRosa e rido, perchè le portai a Donna De Cecco, sarebbe stato bello vederla togliersi i vestiti e sguazzare per il biondo tevere...
Comunque bel racconto Pulp al punto giusto anche se una rosicata c'è, io almeno prima di farmi buttare in piscina una "passatina"dalla donna in rosso al nostro povero malcapitato gliela avrei fatta dare...mah forse meglio così, bravo il nostro futuro Charles Bukowski
Un bacio V. (misù)
P.s Mai accettare cocktail da sconosciuti peggio se turbognocche vestite di rosso maledetto pisello maschile che funziona da cervello..
ma come pink..l'anonimo ero io..adri..ciao
NON HO CAPITO.."POCO ESTIVI"!!??...DI FABIETTO CHE INTENDEVA??!!...BOHH..RICIAO
ahah per carità stavo scherzando!!!
No una lunga storia Adri, lascia stare. grazie ancora per i complimnti.
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