P!nkinside - 'Cause we are all P!nkinside: #11 We could be HEROES

15 novembre 2007

#11 We could be HEROES

É appena finita poco fa davanti ai miei occhi increduli la prima stagione di Heroes. Sti ultimi episodi ce li siamo proprio dovuti sudare: da un giorno all’altro ti scompare la serie sotto gli occhi e nella tua mente inizi a pensare che tutti i superpoteri nella serie hanno contagiato la serie stessa che è diventata invisibile ai fan italiani. Nessun super potere, solo supercoglioni. Luca Tiraboschi (direttore di Italia 1) cancella la programmazione a 4 episodi dalla fine a causa dei bassi ascolti. Poi ci ripensa, si accorge di aver fatto una cazzata e puffete eccoti i 4 episodi in seconda (facciamo terza) serata. Per pubblicizzarli poi sti 4 benedetti episodi girava lo spot su Italia 1 con la vocina che diceva: “gli ultimi impedibili episodi”. Impedibili? Ma se fino a dieci minuti fa me li avevi liquidati? Mah...
Comunque sia sta prima stagione nonostante tutto ci è piaciuta e pure tanto, non oso immaginare cosa dovrà fare un povero spettatore italiano per vedersi la seconda che in America è in onda in questo periodo.
Per chiunque si trovava a Instambul durante la programmazione di Heroes, la serie parla di un gruppo di persone che in seguito a mutazioni genetiche spontanee acquisiscono poteri sovrumani: un soggetto talmente banale da essere geniale. Il creatore Tim Kring si è inventato questo gruppo di x-men e si è messo lì a raccontarceli in una dimensione più quotidiana che fantascientifica dove non ci sono né costumini aderenti né mascherine dai colori sfavillanti. Ci sono persone che vivono una vita con dei superimprevisti: complotti, agenzie segrete, intrighi politici e colpi di scena che non ci dormi la notte. Il tutto adagiato su una trama talmente intrecciata che nemmeno Hitchcock riuscirebbe a strecciare. Vabbè non esageriamo, Hitchcock ci riuscirebbe. A me ci vogliono venti minuti per capire quello che succede. Insomma è una delle poche serie che non mi annoia e che è fatta benissimo. Ma allora perchè tutte ste belle cose non trovano riscontro nel pubblico italiano? Perché siamo una massa di idioti? Anche. La spiegazione principale la troviamo nel successo che la serie ha negli States: una schiera di 15 milioni di adepti-spettatori. E ora svelo il trucco: Heroes è un allegoria della cultura americana e agli americani, si sa, piace tanto vedersi in tv. L’america è piena di gente banale che cerca di essere speciale, il mitico sogno americano. Il cattivo della serie, Sylar, è un comune orologiaio che con la voglia di essere qualcuno finisce per essere qualcosa di veramente speciale: un super cattivone mangia cervelli. Morale: non sempre è giusto voler essere qualcuno a tutti i costi. C’è poi nella serie una mitica bomba nucleare che minaccia di radere al suolo New York e c’è chi cerca di trarne vantaggi politici. Spiegazione: 11 settembre 2001 dice niente? Troviamo inoltre in Heroes tutte l’etnie possibili, una grande varietà di lingue, culture che si mescolano, cheerleader, sfigati, poliziotti, esaltati, drogati, doppie personalità, pazzoidi... non c’è dubbio: è l’America.
Noi italiani siamo talmente menefreghisti che non ce ne fotte niente di guardare una così bella messa in scena del popolo americano di oggi. Pazienza. Mentre attendo con ansia l’arrivo della seconda stagione in Italia (incrociando le dita), mi gusto le varie parodie che circolano in rete: geniali come la serie stessa.
Quasi dimenticavo: “Salva la cheerleader, salva il mondo!”
Sono proprio un esaltato del cazzo.

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